In cambio di contratti ultradecennali essa li affianca e ne sostiene gli sforzi; cura tutte le fasi del ciclo annuale dei lavori in vigna: dal germogliamento alla vendemmia, guidata dall’enologo ed eseguita a mano dai contadini; dalla selezione manuale delle uve migliori al trasporto in piccole cassette, per  garantirne l’integrità.

I vigneti si estendono su declivi a volte regolare e a volte scoscesi, con pendenze tra i 200 e i 600 m, altitudine che dona ai vini perfetta acidità, gusto e profumi inconfondibili. 

I suoi vini furono già preferiti dai Greci e dagli Imperatori romani. Questo notevole retaggio culturale è giunto fino a noi per merito e grazie alla lungimiranza di un grande umanista come Francesco De Sanctis, che nel 1878 fondava la Scuola Enologica di Avellino, la quale ha salvaguardato variatà millenarie, proponendole fino ai nostri giorni. Tutto questo ha consentito la produzione di vari tipi di vini, prodotti da vitigni famosi come l’Aglianico, il Fiano e il Greco, o da altre varietà locali quali le napoletane Catalanesca, Sabato e Suppezza. Oppure quelli casertani, il Pallagrello e la Casavecchia e quelli amalfitani il Ripoli e la Ginestra.